Sindrome da overtraining: quanto contano i nutrienti e come riconoscerla.
- Allenamento, Overtraining, Sport
- Marzo 7, 2021
L’ALLENAMENTO può essere definito come un processo di sovraccarico che viene utilizzato per disturbare l’omeostasi dell’atleta cioè quella condizione di equilibrio in cui generalmente il corpo si trova e che si traduce in stanchezza post esercizio che porta però ad un miglioramento delle prestazioni. Si verifica però OVERTRAINING (OTS) quando lo stimolo allenante diventa eccessivo sulla capacità del singolo atleta di ripristinare le energie. A questo proposito tra le cause di questa condizione si trova spesso la DEPLEZIONE DI GLICOGENO.
In atleti che praticano attività che richiedono sforzi prolungati e continuativi, un attento programma nutrizionale può concorrere a prevenire queste evenienza che spesso ricorre a seguito di uno sbilanciamento dei carboidrati.Intervenire tempestivamente mira a recuperare lo stadio precoce dell’OTS.
Ma quali esami di laboratorio possono essere usati per riconoscere l’OVERTRAINING?
In uno studio “Hormonal aspects of overtraining syndrome: a systematic review” pubblicato nel 2017 viene osservato che tra le indagini di laboratorio può essere utile indagare alcune risposte ormonali dell’atleta a stimoli acuti.
In particolare tenuto conto che l’elevata capacità di adattamento degli atleti agli ambienti estremi potrebbe non determinare alterazioni dei livelli basali degli ormoni dello stress come cortisolo e catecolammine, per diagnosticare l’OTS sarebbe invece opportuno indagare alcune alterazioni ormonali (per esempio di ACTH o GH) nelle risposte acute a test funzionali in quanto queste potrebbero essere la spia di disfunzioni ghiandolari a situazioni stressanti.
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